Vita tra le scarpe Addio a Ghirelli decano dei calzolai | L'Arena

2023-02-16 16:25:16 By : Mr. leo LIU

Società Athesis S.p.A. – Corso Porta Nuova, 67 – I-37122 Verona (VR) – REA: VR-44853 – Cap. soc. i.v.: 1.768.000 Euro – P.IVA e C.F. 00213960230

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È stato il calzolaio più longevo non solo di Villa Bartolomea ma anche di tutta la provincia. Un artigiano che più di tutti ha incarnato un mestiere dal sapore antico, fatto di passione ed artigianalità, oggi davvero difficili da trovare. Con Erminio Ghirelli, conosciuto come «El Moro scarparo», morto lunedì a 89 anni dopo un breve ricovero in ospedale, non se ne va perciò solo un pezzo di storia locale, capace di unire con colla e mastice generazioni lontanissime tra loro. Ma anche uno degli ultimi esponenti di un lavoro prezioso, destinato purtroppo a scomparire tra i giovani. Gli inizi Erminio lo aveva imparato da bambino e lo ha portato avanti per quasi 80 anni con l'entusiasmo di sempre. Fino alla settimana scorsa quando, dopo l'ennesima mattinata trascorsa dietro al suo banchetto ricolmo di attrezzi, aveva chiuso dietro di sé la porta della sua amata bottega in corso Fraccaroli, nel centro del paese. Si sentiva un po' stanco, il respiro si era fatto pesante. Ma dentro di sé la speranza era quella di poter tornare al più presto alla sua postazione, puntuale e sorridente, ad accogliere i suoi affezionati clienti, molti dei quali in arrivo anche da fuori paese. «Purtroppo non è stato così», confida il figlio Graziano, «e a differenza di quello che avrebbe voluto, vale a dire di poter andarsene proprio mentre era intento a lavorare, papà è morto in ospedale qualche giorno dopo essersi sentito male. Penso che questo sia stato un po' il suo rammarico. Del resto la bottega, a parte la famiglia, è stata la sua vita». Aveva appena 10 anni Erminio quando entrò per la prima volta nel laboratorio di scarpe gestito dagli zii Catullo e Giulio per apprendere, da garzone, il mestiere di calzolaio. A poco a poco riuscì a carpirne tutti i segreti e quel lavoro intrapreso per necessità diventò ben presto la sua vera professione. La sua prima bottega Negli anni Cinquanta del secolo scorso, «El moro scarparo» decise di mettersi in proprio ricavandosi un piccolo spazio accanto al locale che nel frattempo suo zio Giulio aveva trasformato in un negozio di calzature. «Un trentennio dopo», prosegue Graziano Ghirelli, «in seguito alla ristrutturazione e all'allargamento dell'attività dello zio, mio padre decise di aprire una bottega più grande ad appena un centinaio di metri. E lì è rimasto fino all'ultimo: sempre dietro al banchetto a riparare scarpe, a scambiare quattro chiacchiere con tutti, anziani o giovani che fossero. Era geloso della sua indipendenza e quel mestiere lo faceva sentire bene. È stata la sua migliore medicina». Nonostante l'avanzare dell'età, Erminio aveva mantenuto una manualità invidiabile ed andava orgoglioso del fatto che erano ancora in tanti ad affidare alle sue abili mani scarpe da risuolare o borse da riparare. Sul tavolo c'era ancora tutto quello che occorreva dalle colle alle tenaglie, dai coltelli ai martelletti, dallo spago alla cera fino alle immancabili forme. Cordoglio in paese «La sua era una bottega di quelle di una volta, di quando le scarpe si facevano ancora a mano e dovevano essere di buona qualità per durare a lungo», sottolinea la presidente della Pro loco Maria Grazia Bertassello in un post pubblicato sulla pagina Facebook del sodalizio. «Tutti lo ricordiamo al lavoro con il suo lungo grembiule legato al collo che arrivava fino alle ginocchia, le scarpe riparate, riposte ordinatamente in uno scaffale, e quelle in lavorazione sparse invece sul pavimento». «Il suo», conclude Bertassello, «era un modo di lavorare semplice e tranquillo, legato al lavoro artigianale, alla vita di paese, al piccolo mondo di ieri, povero di cose, ma ricco di umanità». «Era un lavoratore indefesso, di grande umiltà e socievolezza», sottolinea il sindaco Andrea Tuzza, «con i suoi racconti della Villa Bartolomea di un tempo è riuscito ad incantare tutti: i più anziani, che con lui ripercorrevano i bei ricordi del passato, ed i più giovani che dalla sua viva voce hanno potuto conoscere particolari inediti e curiosità sul paese di un tempo». I funerali di Ghirelli, che oltre al figlio Graziano lascia la moglie Angela, si svolgeranno questa mattina, alle 10, nella chiesa parrocchiale del capoluogo. E a salutarlo saranno di sicuro in tanti. •.

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