Fondazione Luigi Rovati: apre il Museo con oltre 250 opere, dall’arte etrusca al contemporaneo - Arte Magazine

2023-02-16 16:44:44 By : Mr. Raymond Ren

MILANO – Ha aperto le sue porte mercoledì 7 settembre 2022 il Museo d’arte della Fondazione Luigi Rovati a Milano. 

Sono oltre 250 le opere distribuite su due piani espositivi che portano il visitatore dal mondo dell’arte etrusca a quello dell’arte contemporanea. 

Con l’apertura del museo si conclude il processo di avvicinamento graduale verso il pubblico della Fondazione, dopo l’intervento di restauro, ampliamento e riqualificazione del palazzo sviluppato dallo studio MCA – Mario Cucinella Architects, fondato e diretto da Mario Cucinella.

Il percorso espositivo prende il via nel Piano Ipogeo, dove il visitatore è accolto da una grande urna cineraria in travertino e si muove all’interno delle cupole tra le teche triangolari in cristallo che espongono i grandi vasi, gli ex voto, le antefisse, i piccoli bronzi etruschi accanto a opere contemporanee di William Kentridge, Lucio Fontana e Arturo Martini.

Si passa quindi alla grande sala ellissoidale, nella quale i reperti esposti parlano della vita quotidiana degli Etruschi, la casa, la bottega, il mare. Un vaso di Picasso ripropone l’immagine del banchetto etrusco.

In uno spazio appartato si sviluppa la sezione Cercare il bello: piccoli cubi di cristallo racchiudono gioielli, monili etruschi e oggetti preziosi, come la testina di donna in bronzo dorato di Alberto Giacometti. Al centro, la teca più grande accoglie il simbolo del museo, il Guerriero Cernuschi, un raffinato ed espressivo bronzo votivo etrusco.

La sezione dedicata alla scrittura espone urne cinerarie volterrane e chiusine e piccole ceramiche che grazie a nuove tecnologie rivelano il significato delle inscrizioni.

A seguire la Children’s room, dedicata ai laboratori didattici dei bambini, svela attraverso una grande vetrata l’architettura di sostegno delle cupole. In una piccola sala, video-animazioni proiettate sulle pietre narrano episodi della storia degli Etruschi.

Al primo prima piano c’è Piano Nobile, in cuitutti gli ambienti progettati da Filippo Perego sono stati recuperati, restaurati e ridisegnati creando uno spazio espositivo d’avanguardia. Lo studio approfondito degli impatti cromatici e dei dettagli favorisce il dialogo fra archeologia e arte contemporanea e offre al visitatore stimoli ed emozioni visive e concettuali.

La tela The Etruscan Scene: Female Ritual Dance (1985) di Andy Warhol, le polaroid della serie Etruschi (1984) di Paolo Gioli, i disegni e gli acquarelli di Augusto Guido Gatti (1863-1947), testimonianze delle pitture rinvenute nelle tombe di Tarquinia: queste alcune delle opere che si integrano con la serialità dei buccheri etruschi racchiusi nelle vetrine.

Il percorso prosegue nelle altre sale, dove artisti contemporanei – Luigi Ontani, Giulio Paolini, Francesco Simeti, Marianna Kennedy – concepiscono opere che abitano spazi popolati da sculture e reperti etruschi. A questo insieme si affiancano significativi prestiti come l’ampia collezione di asce, fibule, strumenti da lavoro del “Ripostiglio di San Francesco”, proveniente dal Museo Civico Archeologico di Bologna, la grande tela di Giorgio de Chirico Le Cheval d’Agamèmnon, (1929) dalla Collezione Giuseppe Merlini (Busto Arsizio, Varese), e all’ingresso la Lanterne à quatre lumières (1983) di Diego Giacometti, commissionata all’artista dalla collezionista e filantropa americana Rachel Lambert (Bunny) Mellon.

Gli spazi del percorso espositivo sono progettati per dare alle mostre temporanee una piattaforma di riferimento integrata e ben definita che permetta al pubblico di trovare ogni volta una rinnovata esperienza di visita. In particolare, al primo piano lo Spazio Bianco e nel giardino il Padiglione sono dedicati ai progetti temporanei.

“Le diverse componenti dell’allestimento – spiega Giovanna Forlanelli, presidente della Fondazione – hanno l’obiettivo di creare un continuum narrativo nel dialogo per opposizioni o contiguità fra antico e contemporaneo, dal Piano Ipogeo al Piano Nobile e di dare quindi specifiche sollecitazioni al visitatore che, come esperienza emozionale  oltre ai reperti e alle opere, visita anche gli spazi architettonici; anch’essi, come i reperti e le opere, nella continua variazione di forme, luce e colori, non sono contenitori ma parti dell’esperienza della visita”.

“Le collezioni d’arte etrusca e contemporanea visibili dal 7 settembre sono il cuore e la porta d’accesso della Fondazione Luigi Rovati, ma non ne esauriscono gli scopi.” – continua Salvatore Settis, coordinatore del Comitato Scientifico della Fondazione – “Ne fanno parte anche lo stretto legame con la città e le sue istituzioni, l’offerta di nuovi spazi di dialogo multidisciplinare, la centralità di idee e attività legate all’utilità sociale. Una progettualità culturale che intende dispiegare in ogni caso lo stesso livello di qualità e d’impegno che le opere in mostra rendono a tutti evidente”. 

Ad aprire il programma espositivo dello Spazio Bianco è la mostra di Sabrina Mezzaqui La vulnerabilità delle cose preziose. Esposte due opere: Autobiografia del rosso, (2017) dalla collezione della Fondazione e Groviglio, (2022) realizzata in occasione dell’apertura.

A ottobre la scrittura etrusca costituisce il focus della prima esposizione temporanea all’interno dello spazio ipogeo. È presentata per la prima volta al pubblico la Stele di Vicchio, la grande lastra monumentale di pietra arenaria rinvenuta nel 2015 presso il santuario di Poggio Colla (Vicchio di Mugello). Si tratta della più lunga iscrizione lapidaria etrusca ritrovata fino a oggi. La Stele sarà esposta in una mostra organizzata in collaborazione con la Soprintendenza della città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato e con lo scopritore, il Prof. Gregory Warden (Mugello Valley Archaeological Project and Poggio Colla Field School Home). 

Ancora nello spazio ipogeo, nel 2023 la Fondazione realizza un ciclo triennale di mostre su importanti città etrusche esemplificative di alcuni passaggi della storia e cultura di questa civiltà, come la produzione artigianale, i commerci e le relazioni culturali, la religione e la politica.

La prima città è Vulci e il tema a essa collegato è quello della produzione artigianale (bronzi e ceramiche) nella quale manifesta una grande vocazione egemonica. A questa seguiranno Tarquinia, Marzabotto (l’antica Kainua), Cerveteri e Chiusi.

Il progetto triennale è coordinato da un comitato scientifico composto da Prof. Giovanna Bagnasco (Università Statale di Milano), Prof. Laura Michetti (Università degli Studi la Sapienza di Roma), da Prof. Giuseppe Sassatelli (Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici) e da Dottor Giulio Paolucci (Fondazione Luigi Rovati e Museo Civico di Chianciano Terme). La Segreteria scientifica è a cura del Dottor Alessandro Conti (Università degli Studi la Sapienza di Roma).

Nella primavera 2023, in occasione dell’eccezionale prestito della Lanterne à quatre lumières, la Fondazione realizza in Italia la prima mostra interamente consacrata all’opera di Diego Giacometti (1902-1985): un progetto ideato e curato dallo storico dell’arte Casimiro Di Crescenzo, che ha ricevuto il sostegno degli eredi dell’artista, e organizzato insieme a PLVR Zürich.

Il 7 settembre riprendono i Dialoghi in apertura, il ciclo di incontri aperti al pubblico che si concentra come contenuto sui Codici che rappresentano l’identità primaria della Fondazione.

Mercoledì 7 settembre, ore 18.00 – Inclusione: Monsignor Antonino Raspanti dialoga con Ferruccio De Bortoli

Mercoledì 14 settembre, ore 18.00 – Espansione: Francesco Simeti dialoga con Andrea Aprea

Mercoledì 21 settembre, ore 18.00 – Estetica: Adrian Paci dialoga con Barbara Casavecchia (su invito)

Mercoledì 28 settembre, ore 18.00 – Conoscenza: Salvatore Settis dialoga con Giuseppe Sassatelli

Massimiliano Gioni dialoga con Nari Ward

Un’iniziativa della Fondazione Nicola Trussardi

In occasione del nuovo progetto Gilded Darkness (L’oscurità dorata) della Fondazione Nicola Trussardi – in apertura il 12 settembre – Fondazione Luigi Rovati è lieta di ospitare in anteprima la conversazione tra l’artista Nari Ward e Massimiliano Gioni, direttore della Fondazione Trussardi e curatore della Mostra.

L’evento avvia l’alleanza tra le due Fondazioni, che condividono principi e valori nella cultura.

I dialoghi avranno luogo presso la Sala conferenze

Per prenotazioni: www.fondazioneluigirovati.org

Orari di apertura Museo d’arte

Aperto dal mercoledì alla domenica dalle 10 alle 20

Chiuso lunedì e martedì 

Dal 7 al 30 settembre ingresso gratuito

Dal 1° settembre aperte le prenotazioni sul sito www.fondazioneluigirovati.org

Per il mese di settembre visite guidate gratuite tutti i giorni dal mercoledì alla domenica alle ore 11.00 (max 15 persone) 

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